NUTRIZIONE
Esiste un forte legame tra cibo e tumori, sia in termini di prevenzione che di supporto nel corso delle cure. Mantenere una dieta corretta, equilibrata e varia è importante per prevenire le malattie oncologiche e per mantenere in forze il paziente durante le cure.
Diversi studi epidemiologici, come EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), hanno dimostrato che uno stile alimentare non equilibrato e protratto nel tempo può aumentare il rischio di ammalarsi di cancro. Questo rischio varia a seconda del tipo di tumore.
L’alimentazione come fattore di rischio
Il cancro è una patologia complessa, la cui insorgenza può essere influenzata da tanti fattori, dalla genetica al fumo di sigaretta, all’esposizione agli inquinanti ambientali, per citarne alcuni. L’alimentazione è uno dei fattori più importanti: come ormai chiaramente dimostrato dagli studi epidemiologici, una dieta poco salutare aumenta la probabilità di ammalarsi, in particolare, ma non soltanto, di tumori dell’apparato digerente, cioè del cavo orale (in questo caso soprattutto dovuti a un consumo eccessivo di alcol), dello stomaco e del colon-retto, del fegato, delle vie biliari, del pancreas e della colecisti. Secondo alcune stime, modificando la dieta si potrebbe abbattere sostanzialmente il rischio di ammalarsi di queste patologie in oltre il 70% dei casi.1
Approfondimenti
È importante notare che un’alimentazione poco salutare non aumenta solo il rischio di tumori dell’apparato digerente, ma anche di altre neoplasie come i tumori dell’ovaio, dell’utero, della mammella e della prostata: a fare la differenza è soprattutto l’obesità. Il tessuto adiposo, infatti, quando è in eccesso induce uno stato infiammatorio cronico ed è responsabile di una produzione eccessiva di ormoni sessuali.
Se si considerano, invece, le malattie oncologiche nel loro insieme, secondo l’AICR, l’American Institute for Cancer Research, tre tumori su 10 possono essere ricondotti a un’alimentazione scorretta come una delle cause principali.1
Malnutrizione: una malattia nella malattia
La malnutrizione è un impoverimento delle riserve energetiche e di nutrienti che può compromettere sensibilmente lo stato di salute di una persona. Nei pazienti oncologici la malnutrizione è un fenomeno frequente, in particolare la malnutrizione per difetto, cioè quella associata a perdita di peso (c’è anche una malnutrizione per eccesso di peso) tanto che spesso viene definita una “malattia nella malattia”.2
Sono diversi i fattori per cui chi affronta un tumore rischia di andare incontro a malnutrizione: perché in presenza di una malattia oncologica entrano in gioco fattori locali, cioè correlati alla sede del tumore e delle eventuali metastasi, fattori sistemici, legati al metabolismo, e gli stessi trattamenti - radioterapia, chemioterapia, terapia a target molecolare, chirurgia - che possono alterare lo stato nutrizionale dei pazienti oncologici, interferendo sia con l’assunzione che con l’assorbimento dei nutrienti.3 Se non ci si nutre a sufficienza o adeguatamente, cioè se non si assume non solo la giusta quantità di energia ma anche i giusti nutrienti, gli effetti collaterali delle terapie antitumorali possono peggiorare, e questo potrebbe rendere necessaria la sospensione delle cure.
La perdita di peso
Il sintomo più evidente e anche il più frequente dello stato di malnutrizione dei pazienti oncologici è la perdita di peso. Alla base del fenomeno ci sono alterazioni del metabolismo: il tumore è percepito come un corpo estraneo dal nostro sistema immunitario che di conseguenza risponde con una serie di reazioni, tra le quali la produzione di sostanze che provocano modificazioni metaboliche e a volte anoressia e cachessia (cioè la perdita di appetito e di peso, soprattutto di massa muscolare). Inoltre, se la massa tumorale occupa il sistema digerente (dalla bocca all’intestino), può ostacolare direttamente il passaggio del cibo. Un’altra causa della perdita di peso è legata alle conseguenze delle cure: i trattamenti oncologici possono infatti dare nausea, vomito, ulcere della bocca, alterare le pareti dello stomaco e dell’intestino e ridurre l’appetito. Anche l’intervento chirurgico, se particolarmente esteso o è a carico dell’apparato gastrointestinale, può alterare la digestione e l’assorbimento di nutrienti.
Nessun alimento è indicato o vietato quando si segue un trattamento antitumorale.2 In linea di massima, chi affronta una terapia oncologica dovrebbe limitare gli zuccheri semplici (come lo zucchero da cucina) perché possono far aumentare i livelli di glicemia, soprattutto se si è in terapia con farmaci cortisonici, consumare una adeguata quantità di proteine – pesce uova carne legumi latte e derivati – e preferire alimenti ricchi di omega 3 (pesce e in particolare pesce azzurro).
Una breve guida sulla corretta nutrizione
• In caso di… bocca secca. Durante la terapia capita spesso di avvertire secchezza della bocca. Il consiglio è di bere spesso, a piccoli sorsi, di succhiare cubetti di ghiaccio o ghiaccioli preparati in casa congelando succhi di frutta. Evitare invece di mangiare dolci, cioccolata e alimenti che si attaccano al palato.2
• In caso di… lingua bianca. La lingua bianca modifica il sapore dei cibi e riduce l’appetito. Strofinare delicatamente sulla lingua un batuffolo di cotone imbevuto di acqua tiepida e bicarbonato.2
• In caso di… difficoltà a deglutire. Preferire preparazioni morbide e cremose (gelati, frullati ma pure sformati, stufati…), frullare i cibi cotti ed eliminare la crosta del pane.2
• In caso di… senso di sazietà. Durante le cure, ci può sentire sazi subito dopo aver cominciato a mangiare. Il consiglio è di fare piccoli pasti frequenti anche molto calorici, evitando però cibi molto grassi che potrebbero invece peggiorare il senso di pienezza.2
• In caso di… bocca che brucia. Può essere utile bere succhi di frutta fresca, meglio se non acidi (di ribes, di rosa canina, di mela, pera, ananas…). Può dare sollievo tenere in bocca cubetti di ananas ghiacciato o anche fresco. Ammorbidire i cibi ed evitare condimenti piccanti e salati.2
• In caso di…intestino pigro. Preferire prodotti integrali, mangiare verdura e frutta con la buccia, bere bevande calde. Se si assumono (su indicazioni del medico) integratori orali preferire quelli che contengono anche fibre. Aggiungere crusca alle minestre e ai cereali. Passeggiare aiuta la motilità intestinale.2
• In caso di…diarrea. Diminuire l’apporto di fibre, di latte, evitare alcol e caffè, e cibi molto saporiti e grassi. Bere spesso per reintegrare i liquidi persi e mangiare lentamente. Preferire alimenti leggeri (latticini stagionati, pesce, pollo, uova ben cotte, pane bianco pasta o riso). Tenere presente che le banane e la polpa di mela grattugiata hanno proprietà astringenti.2
• In caso di…sapore metallico e disgusto. Spesso i cibi cambiano sapore e a volte danno una sensazione di disgusto, per via dei trattamenti, per la carenza di alcuni oligoelementi, per la salivazione ridotta, perché la percezione del gusto a livello cerebrale cambia. Il cattivo sapore si può “mascherare” per esempio utilizzando salsa di soia o limone per condire le pietanze. Per ridurre il gusto amaro è preferibile, invece, consumare alimenti dal gusto delicato ed evitare la carne rossa, il caffè, i pomodori i succhi acidi e, in generale, tutti i cibi dal sapore molto forte.2
• In caso di…pancia gonfia. Evitare fagioli, carciofi, cavoli, uva, sottaceti e bevande gassate. Può essere utile ingerire un paio di cucchiai di sciroppo di menta diluito in acqua calda. Si possono utilizzare confetti di carbone attivo ma solo dopo aver consultato il medico (il carbone potrebbe interferire con l’assorbimento di alcuni farmaci). Un’attività fisica leggera può dare sollievo.2
• In caso di…perdita di gusto. Quando tutto sembra insapore (o quando tutto ha lo stesso sapore) per ritrovare un po’ di appetito si può provare a insaporire i piatti con salse anche leggermente piccanti, con spezie ed erbe aromatiche, o mangiare un sottaceto o una fettina di limone prima dei pasti, in quanto l’acido esalta i sapori. Per alcuni alimenti, come ad esempio la carne, è consigliabile utilizzare la marinatura nel vino.2
1. https://www.airc.it/cancro/prevenzione-tumore/alimentazione/alimentazione-e-tumori-domande (Ultimo accesso 10/05/2023)
2. Muscaritoli M. La nutrizione nel malato oncologico, La Collana del Girasole AIMAC scaricabile in https://www.aimac.it/libretti-tumore/nutrizione-malato-cancro (Ultimo accesso 10/05/2023)
3. https://www.aiom.it/eventi-aiom/merc-2022-nutrizione-clinica/ (Ultimo accesso 10/05/2023)
PP-UNP-ITA-1811